Sebbene la plastica , infatti sia un materiale estremamente utile e che trova ampia diffusione nella nostra quotidianità appare sempre più evidente la necessità di limitare il consumo di plastica monouso.
Ai fini di un'economia circolare, rispettosa dell'abbiente in cui viviamo, appare decisamente più proficuo privilegiare la diffusione di prodotti riutilizzabili, sostenibili e non tossici riducendo così la quantità di rifiuti. In tal modo l'economia dell'UE potrà diventare più competitiva e più resiliente, riducendo altresì la pressione su risorse preziose per il nostro pianeta. La situazione più difficile riguarda oggi soprattutto il mare tanto che ridurre la presenza dei rifiuti nelle acque rappresenta un passo fondamentale per conseguire l'obiettivo 14 di sviluppo sostenibile dell'ONU.
Dev'essere preoccupazione di ogni stato del resto, "conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile." E' quanto si legge nel testo della Direttiva europea sulla plastica monouso, in cui si continua precisando che l'UE deve necessariamente fare la sua parte per prevenire il problema dei rifiuti in mare e per trovare una soluzione.
Anche l'opinione pubblica ha accolto con favore le direttive Ue ed i nostri connazionali si stanno rivelando sempre più sensibili alla questioni ambientali e preoccupati per la salute del Pianeta.
Secondo un'analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Eurobarometro, il 27% degli italiani, infatti, sta già cominciando a rinunciare alla plastica monouso mentre il 68% si è detto favorevole al pagamento di un sovra prezzo per questi prodotti non certo indispensabili, ma sicuramente moto dannosi.