By Maria La Calce on Mercoledì, 30 Novembre 2016
Category: Viaggi

Parma, mercatini di natale, arte e buon cibo

​Anche quest'anno si rinnova a Parma l'appuntamento con i Mercatini di Natale. A partire da domenica 29 novembre, e proseguendo il 6 il 7 l'8 e il 13 dicembre Piazza Ghiaia, ospiterà più di 60 espositori che proporranno oggetti di artigianato locale, di antiquariato e prodotti alimentari.

​Il 13 dicembre inoltre, in occasione di Santa Lucia, verrà anche allestito un villaggio di antichi mestieri e gusti per riscoprire le specialità del Ducato di Parma Piacenza e Guastalla, dai tipici cappelletti, ai salumi rinomati ovunque. La giornata sarà dedicata ai bambini che avranno modo di scoprire piccoli segreti legati al loro territorio. Potranno così osservare ad esempio come si faceva il burro, come si lavavano i panni con la cenere o ancora come si faceva la corda. Gli stand che saranno disposti sotto una pratica copertura in vetro e acciaio, a prova di maltempo, resteranno aperti dalle 9 alle 19.

Ma una volta a Parma non potrete assolutamente perdervi una passeggiata per ammirare la straordinaria bellezza di questa vivace città, meta perfetta per trascorrere un week-and indimenticabile, magari proprio in occasione dell'8 dicembre. Il pont dell'Immacolata si presta benissimo, infatti per cominciare a godersi il Natale, ormai alle porte e per ammirare una città ricca di sorprese.

 Nonostante siano passati diversi secoli da quel lontano Rinascimento, periodo in cui Parma poteva vantare un ruolo di primo piano nello scacchiere della Penisola, ancora oggi conserva la grazia e l'eleganza proprie di una dama cinquecentesca. L'antico splendore della città dei Farnese continua ancora oggi a rivivere nel ben curato centro, nei suoi monumenti e nelle sue preziose opere d'arte tali da renderla ogni giorno meta di numerosi turisti. Dolcemente distesa tra gli Appenini e la pianura Padana e divisa in due dall'omonimo torrente, Parma, mostra ancora ben evidenti i segni del suo glorioso passato, di quello più prossimo che maggiormente ne ha segnato il volto, donandole una fisionomia inconfondibile, senza dimenticare allo stesso tempo la sua origine di colonia romana, evidente nell'impianto urbanistico di alcune zone e nel maestoso foro che corrisponde all'attuale piazza Garibaldi, ancora oggi cuore della città. Mantiene invece il tipico aspetto medievale la piazza sulla quale si affacciano il Palazzo vescovile insieme al Duomo ed al Battistero entrambi opera di Benedetto Antelami.

Le più significative opere urbane risalgono al XVI secolo e contribuirono a fare di Parma una vera e propria capitale celebre e stabile non solo grazie alla potenza delle armi, ma anche attraverso la grandiosa eloquenza delle sue opere d'arte che contribuirono a sottolineare il potere, il prestigio e la ricchezza dell'omonimo Ducato di cui era a capo. Vennero così realizzati un grande giardino e la sede di rappresentanza della corte, più tardi trasformato in Palazzo Ducale, un austero edificio di forma poligonale con porticato, ancora oggi visitabile, sebbene privato delle collezioni d'arte che ospitava, e degli arredi originali.

​Un tratto inconfondibile è poi dato dalla città dalle opere di artisti del calibro di Correggio che affrescò con gusto tipicamente manierista la volta del Duomo, lavorò presso l'antico monastero delle Benedettine, e decorò la volta dell'appartamento della Badessa Giovanna Piacenza. Anche il Parmigianino operò a Parma dove affrescò l'interno della Chiesa di Santa Maria della Steccata ed alcune parti della Chiesa di san Giovanni. 

Al VII secolo risale invece uno degli edifici più rappresentativi della città: Palazzo della Pilotta, realizzato su ordine del duca Ranuccio Farnese, in corrispondenza della precedente fortezza Viscontea. Sede dei servizi di corte, oggi Palazzo della Pilotta ospita le collezioni del Museo Archeologico, il Teatro Farnese, tra i teatri lignei più belli del mondo, la Biblioteca Palatina, il Museo Bodiano e la Galleria nazionale, una delle pinacoteche più ricche d'Italia. Ma Parma, oltre ad essere città d'arte è soprattutto città della musica e del teatro, non solo per avere dato i natali di Giuseppe Verdi, ma soprattutto per la straordinaria varietà di proposte che annualmente offre agli appassionati del genere. Sono infatti numerose le manifestazioni che puntualmente si tengono in strutture quali l'Auditorium Paganini, la Casa della Musica e non ultimo il Teatro Regio, che voluto da Maria Luigia e inaugurato nel 1829, resta ancora oggi uno dei teatri più rinomati al mondo.

​Per cogliere pienamente lo spirito parmense non si può infine prescindere dall'ambito eno- gastronomico. La città vanta infatti una tradizione culinaria antica e prestigiosa. Come non ricordare il Prosciutto di Parma, i Vini dei Colli (soprattutto Malvasia, Sauvignon e Rosso dei Colli), il Tartufo nero di Fragno, la Coppa di Parma, il Parmigiano-Reggiano, il Salame di Felino o il culatello di Zibello la Spalla cotta di San Secondo, la Spalla cruda e la Fortana del Taro?

​Per non parlare poi della pasta ripiena ed in particolare dei tortelli di zucca, per citare solo alcuni dei fiori all'occhiello di questa succulenta cucina.

Se vi starete chiedendo dove mangiare a Parma, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Sono numerosi, infatti i locali in cui concedersi una deliziosa pausa per assaggiare le specialità che rendono questa città e l'Emilia in generale celebre in tutto il mondo. noi abbiamo provato 

la Degusteria Romani (Borgo Palmia, 2/C, 43121, Parma, Italia La forchetta Borgo San Biagio 6d, 43121, Parma) un posticino semplice, ma davvero carino ed accogliente, in pieno centro. Perfetto per fare due chiacchiere tra amici, sorseggiando del buon vino davanti un bel tagliere di salumi e pasta fritta. E che dire ancora de La forchetta (Borgo San Biagio 6d, 43121, Parma)? A due passi dal Duomo, offre un ambiente familiare e raffinato allo stesso tempo. Ricca e varia la proposta del menù, sia per quanto riguarda i vini che le pietanze. Si possono scegliere piatti di terra e di mare e pietanze della tradizione parmense, ma rivisitate in chiave moderna senza però risultare stravolte.

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